Da Fralerighe n. 1 (gennaio 2012)
Da qualche tempo un interrogativo risuona nelle menti degli appassionati di fantasy: dove sta andando il genere?
Le mode vanno e vengono, non sono certo durature. Prima gli elfi, poi i vampiri, poi gli angeli e ora, forse, le streghe e i fantasmi. Ma, sotto questi specchietti per le allodole, si sta muovendo qualcosa di più importante e rivoluzionario. Stiamo assistendo alla nascita di nuovi sottogeneri che intendono portare il fantasy alle sue estreme conseguenze e distruggerne i cliché.
In questo articolo verranno analizzati i due sottogeneri che più di tutti hanno in pugno il futuro della narrativa fantastica: New Weird e Bizarro Fiction
New Weird
Il new weird, nato a partire dagli anni ’90, può essere definito “fantasy puro”. Questo perché la fantasia e l’immaginazione vengono lasciate completamente a briglia sciolta, libere di viaggiare tra il surreale e l’eccentrico. Ovviamente, ciò avviene nei contenuti, non nello stile.
Nella definizione di Jeff VanderMeer, il new weird è caratterizzato dall’abbandonarsi allo strano e dalla fusione di elementi fantasy, fantascientifici e horror. Di solito, però, è considerato un sottogenere del fantasy. Tra le opere che più lo hanno influenzato possiamo citare “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Attraverso lo Specchio e Quel che Alice vi Trovò” di Lewis Carroll, “Gormenghast” di Mervyn Peake, nonché i romanzi e i racconti di H. P. Lovecraft.
Altri contributi fondamentali per la nascita del new weird sono stati dati da Clive Barker, Michael Moorcock, Douglas Adams, M. John Harrison e Stephen King. Quest’ultimo in particolare, grazie alla “Saga della Torre Nera”, rappresenta l’anello di congiunzione tra semplice weird e new weird.
Per trovare invece il primo vero romanzo new weird bisogna aspettare il 1993: “La Figlia del Drago di Ferro” (o “Cuore d’Acciaio”) di Michael Swanwick. Questi rovescia e rielabora i cliché del fantasy, come nel caso dei suoi draghi biomeccanici.
Rovescia anche l’atmosfera tipica del fantasy, creando un romanzo carico di misantropia a nichilismo.
Nel romanzo “I Draghi di Babele”, poi, aumentano le creature bizzarre: uomini-stecco, uomini-cane, mela-folletti e tantissimi altri. Un’altra caratteristica di questi romanzi è la presenza di influenze steampunk, riscontrabile anche nella “Trilogia di Bas-Lag” di China Miéville. Questi è diventato famoso grazie soprattutto ai contenuti socio-politici dei suoi romanzi, che spaziano dall’anticapitalismo all’omosessualità, dai diritti dei lavoratori al multiculturalismo. Non a caso Miéville fa parte del Socialist Workers Party e nel 2001 si è presentato alle elezioni per il parlamento inglese come candidato della Socialist Alliance.
Un’altra caratteristica della “Trilogia di Bas-Lag” è la presenza di moltissime creature strane, tra cui possiamo citare i rifatti, ossia esseri umani con il corpo modificato artificialmente dalla magia bio-taumaturgica. Ma le creature strane non sono finite qui: uomini-cactus, scarafaggi umanoidi, uomini-uccello, uomini-insetto, rane umanoidi, uomini-bruco, uomini-pesce e tantissime altre.
Miéville, però, ha anche dimostrato che il new weird non ha necessariamente bisogno di così tante creature; infatti nel suo romanzo “La Città & La Città” le stranezze si concentrano nell’ambientazione angosciante ispirata ai romanzi di Kafka e di Orwell. Un altro autore importantissimo è Jeff VanderMeer, che ha curato insieme alla moglie Ann l’antologia “The New Weird”. Inoltre, VanderMeer lavora ossessivamente per far riconoscere al new weird uno status di “letteratura alta”. Questo impegno si nota nella “Saga di Ambegris”, specie per via dello stile impegnato e tendente all’innovazione.
Altri autori degli di nota sono Hal Duncan (“Cronache Perdute dal Mondo dei Diavoli”), Felix Gilman (“The Half-Made World”), Paul Di Filippo (“Un Anno nella Città Lineare”), Alan Campbell (“Saga di Deepgate”) e Steph Swainston (“The Castle Books”). Anche “Dannazione” di Chuck Palahniuk può essere considerato vicino al new weird o, meno probabilmente, alla bizarro fiction. Per quanto riguarda l’Italia, il new weird non è ancora esploso e si è manifestato solo in pochi romanzi. Possiamo citare “Il Sentiero di Legno e Sangue” di Luca Tarenzi e “Lo Specchio di Atlante” di Bernardo Cicchetti. Inoltre anche “Pan” di Francesco Dimitri e “Il Ciclo di Nicolas Eymerich” di Valerio Evangelisti presentano delle sfumatura tipiche del genere.
Bizarro Fiction
Quando lo strano è troppo strano persino per il new weird si entra nel territorio di un genere giovanissimo: la bizarro fiction. Gli elementi dominanti di questo sottogenere del fantasy sono l’assurdo, la satira, il surrealismo, il nonsenso e un certo gusto per il grottesco. Inoltre, anche in questo caso sono presenti elementi fantascientifici e horror.
Il new weird e la bizarro fiction sembrano sovrapponibili, ma in realtà hanno varie differenze: il new weird sviluppa le stranezze per lo più con creature e ambientazioni, mentre la bizarro fiction predilige le situazioni assurde; il new weird tende più all’alta letteratura e a rimandi allegorici, mentre la bizarro fiction tende più al divertimento puro. Esiste bizarro colta e new weird d’intrattenimento, ma di solito questi due sottogeneri sono separati.
Rose O’Keefe, per esemplificare la bizarro fiction, immagina una versione alternativa di Jurassic Park: “l’elemento strano riguarda uno zoo per i dinosauri. Aggiungiamo un altro elemento strano: cambierò i personaggi da un’allegra famigliola di scienziati a un gruppo di pornografi che hanno fatto irruzione nel parco per filmare video porno di zoofilia con i dinosauri. Per il terzo elemento strano, farò in modo che l’avere rapporti sessuali con i dinosauri doni superpoteri agli attori porno. Ecco qui, la storia sarebbe strana a sufficienza per essere catalogata Bizarro.”
Tra i romanzi precursori del genere va sicuramente citato “Messaggi per la Mente” di Damon Knight, mentre nel campo della bizarro vera e propria il Re è Carlton Mellick III. Questi ha dato un contributo decisivo al genere grazie a opere come “The Haunted Vagina” e “The Baby Jesus Butt Plug”. Addirittura il suo romanzo “Satan Burger” è talmente allucinato da aver causato l’arresto di un uomo canadese che lo aveva prestato a un minorenne.
Di diversa atmosfera sono i romanzi di Athena Villaverde, che con “Starfish Girl” e “Clockwork Girl” si è ispirata agli anime giapponesi e ha inserito creature particolarmente strane. “Washer Mouth” di Kevin L. Donihe, invece, parla di una lavatrice che diventa umana per seguire il suo sogno: sfondare come attrice di soap opera. Un altro scrittore da citare è Mykle Hansen, autore di “Missione in Alaska”. Più in generale, gli autori rappresentativi della bizarro fiction si possono ritrovare nelle varie versioni dell’antologia “Bizarro Starter Kit”, che è l’introduzione a questo sottogenere del fantasy.
Michele Greco
Gran bell’articolo 🙂
Grazie 🙂