Trama:
Per l’amica Leslie, Gwendolyn è una ragazza fortunata: quanti possono dire di abitare in un palazzo antico nel cuore di Londra, pieno di saloni, quadri e passaggi segreti? E quanti, fra gli studenti della Saint Lennox High School, possono vantare una famiglia altrettanto speciale, che da una generazione all’altra tramanda poteri misteriosi?
Eppure Gwen non ne è affatto convinta. Da quando, a causa della morte del padre, si è trasferita con la mamma e i fratelli in quella casa, la sua vita le sembra inspiegabilmente peggiorata. La nonna, Lady Arisa, comanda tutti a bacchetta con piglio da nobildonna e con l’aiuto dell’inquietante maggiordomo Mr Bernhard, e zia Glenda considera lei, Gwen, una ragazzina superficiale e certamente non all’altezza del nome dei Montrose.
E poi c’è Charlotte, sua cugina: capelli rossi, aggraziata, bravissima a scuola e con un sorriso da Monna Lisa. E’ lei la prescelta, colei che dalla nascita è stata addestrata per il grande giorno in cui compirà il primo salto nel passato. Charlotte si dà un sacco di arie, ma Gwen proprio non la invidia: sa bene che si tratta di una missione pericolosissima non solo per la sua famiglia, ma per l’umanità intera, e da cui potrebbe non esserci ritorno.
E non importa se Charlotte viaggerà sola ma sarà accompagnata da un altro prescelto, Gideon de Villiers, occhi verdi e sorriso sprezzante…
Gwen non vorrebbe davvero trovarsi al suo posto.
Per nulla al mondo…
Recensione:
Red è il primo romanzo di una trilogia che prosegue in Blue e in Green, denominata la “Trilogia delle gemme” (i colori nei titoli, rosso, blu e verde fanno infatti riferimento ai colori di tre gemme che possiedono i saltatori nel tempo) e oltre a essere una lettura estremamente piacevole, è anche così scorrevole che si arriva all’ultima pagina senza quasi accorgersene. Posso dire che è stato il libro che ho letto più rapidamente in assoluto, l’ho iniziato e l’ho finito nella stessa serata e ha comunque più di trecento pagine. Non è stata certo una corsa a perdifiato sperando di arrivare in fretta alla fine, quanto piuttosto una tranquilla passeggiata mossa dal desiderio di voler sapere, di voler svelare ogni segreto della storia.
Ho acquistato Red principalmente per il suo tema, l’idea del gene che si tramanda da una generazione all’altra e che permette di spostarsi nel tempo diventando dei veri e propri viaggiatori mi ha subito incuriosita. I salti, così come li chiama la Gier, si preannunciano con giramenti di testa, nausea, debolezza e avvengono in modo incontrollato, non si può decidere in quale epoca si andrà e quanto tempo si resterà via, a meno che non si usi un apposito strumento legato al sangue del saltatore per monitorarli e indirizzarli, il cronografo. Ciascun gene portatore ha una propria gemma di colore diverso che lo contraddistingue e quello di Gwen, la protagonista, è il rosso rubino.
I personaggi del romanzo sono veramente tanti, c’è la famiglia che abita con Gwen, ci sono gli amici, ci sono le comparse di altre epoche, ci sono i de Villiers, da cui discendono altri geni portatori e così via, ma si ha lo stesso, in qualche modo, la sensazione, poi confermata con l’intera trilogia, che ciascuno di essi abbia la sua importanza. Sono da apprezzare in questo senso le spiegazioni e i disegni, tra cui quello dell’albero genealogico, che l’autrice ha inserito a supporto del Lettore. Gwen vede tutti i giorni sua cugina Charlotte che si allena e si prepara per compiere il suo primo salto nel tempo e nonostante sia la preferita di tutti, lei non la invidia per niente. Gwen non vorrebbe mai trovarsi al suo posto, per essere catapultata da un momento all’altro in un’altra epoca a compiere chissà quale missione pericolosa, lei adora la normalità ed è contenta che non sia toccato a lei ereditare il gene di viaggiatrice. Nelle prime pagine, tutto porterebbe a pensare che Charlotte sia davvero una saltatrice. Si scopre poi più avanti che a dover compiere il suo primo salto nel tempo non è lei, bensì la povera Gwen, infelice e impreparata alla situazione.
Le epoche storiche sono ricostruite nei dettagli ed è interessante l’idea che viaggiando, ci si possa trovare a contatto con un parente mai conosciuto, come un bisnonno, oppure un genitore ancora vivo o in giovane età. Nella trama, c’è un velo di oscurità e malvagità che viene ricondotta alla figura del Conte di Saint Germain, un uomo misterioso e molto potente i cui piani restano celati fino alla fine e che la protagonista incontra durante un salto nel tempo.
La storia d’amore è costantemente presente. Si nota fin dalle prime comparse di Gideon de Villiers, occhi verdi e sguardo in apparenza sprezzante, come Gwen se ne senta irrimediabilmente attratta. Gideon è un gene portatore dalla parte dei de Villiers e ha il compito di saltare nel tempo insieme alla viaggiatrice dei Montrose per portare a termine una delicata missione nel passato. Anche Gideon, come del resto gran parte degli altri personaggi, ha sempre creduto sarebbe stata Charlotte a viaggiare insieme a lui nel passato e per questo motivo i due hanno instaurato un bellissimo rapporto, che sembra quasi andare al di là dell’amicizia. Quando il ragazzo scopre che sarà Gwen ad accompagnarlo nelle sue avventure, ne resta deluso e reagisce trattando male la ragazza, quasi come se fosse colpa sua. Il motivo per il quale sarà Gwen e non Charlotte a sperimentare i salti nel tempo è ampiamente trattato e spiegato. Gideon si mostra infastidito dalla presenza di Gwen, ma la sua riluttanza iniziale si tramuta ben presto in simpatia, per poi sfociare in un vero sentimento, che viene ricambiato dalla ragazza. Di fisico c’è poco e niente in questo primo capitolo della trilogia, si assiste al nascere dei sentimenti dei due durante le numerose peripezie in epoche passate e si rimane con il cuore a mille per quello che accade nelle ultimissime pagine, lasciando la voglia di correre in libreria ad acquistare i seguiti. L’elemento dei viaggi nel tempo tiene alto l’interesse del Lettore ed è ben gestito all’interno dell’intera narrazione, offrendo la possibilità di sovrapporre i piani temporali di Red con quelli degli altri due romanzi, Blue e Green. Scene del primo romanzo, infatti, non sono cronologicamente slegate da ciò che avviene poi nel secondo e nel terzo capitolo della saga, ma anzi ne costituiscono il completamento, perché ogni cosa si intreccia e si incastra alla perfezione, in un quadro di insieme che si arricchisce man mano che si prosegue con la lettura.
Lo stile della Gier è fresco, divertente, incalzante, così come lo sono le situazioni che è capace di creare. I misteri che ruotano attorno ai geni portatori e alla loro facoltà di trasmigrare in una certa epoca (termine usato a indicare il viaggio in un anno e in un’ora prefissata grazie al cronografo) tengono sempre con il fiato sospeso e riservano inaspettati e riusciti colpi di scena. Le continue citazioni a inizio capitoli, alcune tratte da autori della letteratura inglese, altre puramente inventate dall’autrice e tratte da scritti e libri degli stessi personaggi della storia sono azzeccate e incuriosiscono molto. Eccone un esempio: “Un viaggio incontrollato nel tempo si preannuncia in genere con alcuni minuti, a volte ore o persino giorni di anticipo, con giramenti di testa, mancamenti allo stomaco e/o alle gambe. Molti gene portatori riferiscono anche dolori al capo simili a emicranie. Il primo salto nel tempo, denominato anche salto iniziatico, avviene tra il sedicesimo e il diciassettesimo anno di vita del gene portatore. Dalle Cronache dei Guardiani, volume 2, Regole generali”. La fantasia della Gier è lampante, così come lo è la sua bravura nel far combaciare tutti gli indizi, i segni, le profezie e le premonizioni che ha inserito nel corso dei tre romanzi. L’originalità, la complessità della trama e il romanticismo sono sicuramente i tre punti a favore di Red, quelli che lo rendono distinguibile e riconoscibile tra mille altre letture dello stesso genere. Particolare anche la scelta del prologo e dell’epilogo, raccontati dal punto di vista esterno di Lucy e Paul, due gene portatori che sono in fuga in un’altra epoca, proprio perché nessuno sa esattamente dove si trovino nè cosa stiano tramando e ciò genera la voglia di smascherare i loro piani.
Consiglio Red, così come Blue e Green, a tutti gli amanti del genere time-travel e delle storie d’amore dalle tinte tenui e dolci. Chi cerca un romanzo sul fantasy moderno, che abbia una trama di tutto rispetto e che non annoi dopo due minuti, ha appena letto una recensione che fa per lui. Ora che si avvicinano anche le feste Natalizie, Red, Blue e Green, potrebbero essere un ottimo regalo da spacchettare sotto l’albero.
L’autrice:
Kerstin Gier è nata nel 1966 e vive con marito e figlio vicino a Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato dal 1995 quella di scrittrice. Con Red ha raggiunto il successo mondiale, un successo da 600.000 copie e diritti venduti in 15 paesi.
Valeria Bellenda