“Perché hai fatto quello che hai fatto, Loki?”
“Ah, perché è il mio ruolo nella storia.”
Roberto Aguirre-Sacasa – Le Fatiche di Loki
Un passo indietro
Non si può parlare di Thor senza parlare di Loki.
Ci troviamo senza alcun dubbio davanti a un personaggio controverso per azioni e moventi, sia nel mito che nei comics. Nelle leggende nordiche Loki appartiene alla stirpe degli Jotunn, giganti feroci dall’indole distruttiva e indicati come i più acerrimi tra i nemici degli uomini e degli Aesir, gli dèi. Giganti che erano soliti minacciare la vita dei bambini e del bestiame, dotati di astuzia e della forza primordiale della natura. Loki – il cui nome significa probabilmente “fiamma” – è figlio del gigante Farbauti e della gigantessa Laufey che presiedono, come da appellativi, alle stoccate crudeli lui e alle piante frondose lei. Come se Loki fosse la scintilla di fuoco nata dai colpi violenti vibrati alla corteccia, il dio che ne esce testimonia la sua discendenza da una stirpe feroce e fertile.
Si tratta di un dio ambivalente: accolto tra gli Aesir, Loki è sempre stato una divinità liminale, l’anello di congiunzione tra gli uomini, gli dèi e le razze magiche come elfi, nani e giganti, ma anche tra il bene e il male, il maschile e il femminile. Definito come divinità degli inganni e dell’astuzia, Loki viene chiamato anche il portatore di doni (è lui che ha inventato la rete da pesca e ha donato agli uomini la pelle perché li proteggesse e li rendesse gradevoli d’aspetto; è sempre lui che porta ad Asgard il martello Mjolnir che diventerà di Thor) e tra le sue abilità spiccano quelle di mutaforma.
Nelle leggende si affianca spesso a Thor e a Odino, e con quest’ultimo ha stretto un rapporto di fratellanza di sangue, da pari a pari, e non da padre e figlio come ci presentano i comics.
Il rapporto con Thor funziona per contrasto, poiché se uno rappresenta la virtù virile predominante nella cultura norrena, la forza e l’abilità in battaglia, l’altro gli è complementare per astuzia e per l’uso della magia.
Loki è infatti definito lo sciamano per eccellenza, secondo solamente a Odino, tra popolazioni che consideravano la magia perniciosa e potente, appannaggio delle creature fatate e delle donne. Proprio per questo Loki si presenta sessualmente ambiguo, tratto comune anche a Odino.
Al di là dello specchio
Le origini di Loki sono più contorte nel comics, ma per quanto presentino differenze notevoli restituiscono splendidamente il dio degli inganni. Nel fumetto Laufey cambia sesso, diventando il padre di Loki. Probabilmente un cambio dovuto al fatto che, come nel mito, Loki si fa chiamare Laufeyson, ovvero utilizza il patronimico “figlio di Laufey” come era usanza per i figli indicare la discendenza paterna, nonostante Laufey fosse una creatura femminile. Questo delineava certo la grande importanza di Laufey nella cosmogonia norrena, ma sottolineava anche l’eredità di Loki riguardo la linea matriarcale, di fecondità e incantesimi.
Nei comics, Laufey incarna decisamente il mitologico Farbauti e viene presentato come maestoso avversario di Odino. Durante la battaglia che vede gli Aesir trionfare sui giganti, Odino sconfigge Laufey e porta ad Asgard con sé Loki bambino (in alcune versioni ancora neonato, in altre appena fanciullo, ma sempre rifiutato da Laufey perché giudicato di dimensioni troppo ridotte per essere degno degli Jotunn) per crescerlo come proprio al fianco del figlio Thor.
Proprio questa fratellanza getta le basi di uno dei rapporti più profondi, sfaccettati e interessanti dell’universo Marvel. Se la relazione con Odino è paritaria nel mito, nei comics diventa subordinata all’adozione, lasciando Odino come punta di diamante tra gli Asgardiani. Loki imposta così con il fratello adottivo un rapporto di complementarietà in tutto e per tutto che li lega a doppio filo fin dall’infanzia e trasla le caratteristiche della mitologica fratellanza di sangue con Odino su Thor. Il rapporto si sviluppa ambiguo nei sentimenti, tra odio e amore, e opposto nella visione della vita e del mondo portando Loki e Thor spesso al conflitto, alla ricerca della supremazia dell’uno sull’altro, ma mai alla vittoria definitiva. Costringendoli anche, spesso loro malgrado, a cercare l’uno l’aiuto e la presenza dell’altro.
Blood Brothers
Nei comics, Loki nasce come acerrimo nemico di Thor, per poi acquisire sempre più sfumature e ampliare il proprio character, avvicinandosi negli anni molto di più alla sua controparte mitologica per profondità psicologica e power set. E via via, costituendo non soltanto un contraltare per il suo eroico fratello, ma un lato opposto della stessa medaglia.
Analogamente a Thor, anche il design di Loki è emblematico nella cultura in cui i comics si sviluppano: il dio degli inganni si differenzia subito per la chioma scura e ribelle, per i lineamenti aguzzi, quasi elfici e per la figura muscolosa, ma più guizzante rispetto a quella del fratello. Nella sua postura c’è qualcosa di sinistro che lo indica subito come pericoloso e allo stesso modo nel colore degli abiti che indossa, il verde, che ricorre spesso nei personaggi Marvel di allineamento malvagio. Degno di nota è l’aspetto fisico del dio mitologico: come Thor, il dio degli inganni ha i capelli rossi. Come Thor, Loki rappresenta il fuoco, la scintilla della vita che rifiuta la resa, che disgrega quello che deve essere disgregato e ricrea da capo quello che deve essere ricreato.
Una similitudine interessante che lega di più le due divinità.
Shapeshifter
Nell’arco narrativo della Marvel, Loki ha dimostrato di riuscire a crearsi e a ricrearsi. Le differenze che lo separano dal Loki mitologico sono grandi, ma a ben guardare, superficiali. Come già Thor, anche Loki veste un aspetto grafico che lo rappresenta al meglio nella cultura in cui il comics nasce e che lo introduce come uno dei migliori avversari dell’eroe ancora in circolazione.
Guerriero, mago, forgiatore di armi e ingannatore nel bene come nel male, capace di rialzarsi dopo ogni fallimento, ha dato il meglio di sé quando si è trattato di mostrarsi come mutaforma.
Tra i migliori cambiamenti di aspetto che hanno portato a esplorare profondamente il personaggio si possono indicare Loki donna, che si presenta a Thor nel corpo della guerriera Lady Sif e governa Asgard sussurrando in segreto alle orecchie di re Balder, e Loki bambino, ingannatore innocente che rovescia nel panico i Nove Regni di Yggdrasil mentre cerca di salvarli.
Scilla Bonfiglioli