Titolo: Tu sei il prossimo
Autore: Stefano Tura
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 384
Casa editrice: Fazi
Genere: Noir
Formato: Cartaceo ed E-book
Trama (dal sito dell’editore):
La scomparsa di Leah Martins, una bambina inglese di cinque anni che si trovava in vacanza con la sua famiglia in una tranquilla cittadina della costa romagnola, mette in subbuglio tutta la riviera a pochi giorni dall’apertura della stagione turistica. La polizia fatica a gestire le ricerche che si rivelano ben presto più complesse del previsto e conducono direttamente in Inghilterra, nell’oscuro ambiente da cui proviene la famiglia della bambina. L’ispettore Alvaro Gerace non ha dubbi. La piccola è stata rapita. Dello stesso avviso il giornalista Luca Rambaldi che decide di aiutare il poliziotto. Ma perché in Italia? E chi l’ha sequestrata? Dall’altra parte della Manica l’investigatore di Scotland Yard, Peter McBride, ha due soli obiettivi: riscattare la sua infanzia trascorsa in una gang di Manchester e riportare a casa la bambina. La sua è un’indagine non autorizzata. E mentre tutti i possibili testimoni vengono man mano eliminati barbaramente, le due inchieste, e i loro protagonisti, si incrociano in una lunga scia di sangue. È una lotta contro il tempo fino a quando emergerà una verità sconvolgente e inconfessabile in cui violenza e omertà sono gli unici aspetti visibili.
Giudizio:
La vicenda principale del romanzo ruota attorno al rapimento della piccola Leah Martins, in vacanza a Cesenatico con la famiglia. Comprensibilmente sconvolti, i genitori della bimba si rivolgono a padre Stark, un reverendo dal passato oscuro e dall’atteggiamento molto ambiguo. Il religioso decide di trasformare la scomparsa di Leah in un caso mediatico ed invia in Italia la spregiudicata giornalista Tina Carson. Qui viene fuori il lato professionale di Tura, che ci mostra la contrapposizione fra due modi diversi di fare giornalismo, quello italiano e quello inglese: due realtà che l’autore conosce molto bene. Non manca una critica, neppure troppo velata, ad un certo modo sensazionalistico di fare informazione con poco interesse alla sorte delle vittime. Alla storia del rapimento e delle indagini affidate all’ispettore Alvaro Gerace, si affiancano le vicissitudini di Peter McBride, ex delinquente passato dall’altra parte della barricata e divenuto investigatore di Scotland Yard. In debito con padre Stark che l’ha salvato dai bassifondi di Manchester in cui era cresciuto da giovane, McBride si reca anch’egli in Italia per cercare la piccola Leah, incrociando così la strada di Gerace. I due poliziotti, apparentemente tanto diversi, hanno in comune i fantasmi del loro passato che ancora li inseguono. In particolare nel romanzo viene dato ampio (forse troppo) spazio al vissuto di McBride, che vede la missione di ritrovare la bimba rapita come un modo per riscattare anche se stesso dopo alcuni drammatici avvenimenti che l’hanno visto protagonista. “Tu sei il prossimo” prende spunto da un fatto realmente accaduto: la scomparsa della bimba inglese Maddie McCann, avvenuta nel 2007 in Portogallo. La scrittura di Tura va dritta al punto, senza lasciare spazio ad inutili fronzoli: indizio lampante di quale sia la sua reale professione, quella di giornalista e, prima ancora, cronista di nera. E nero, anzi nerissimo è il romanzo, con molte pagine “crude” e agghiaccianti, come si conviene al genere. Il finale, poi, non è un vero e proprio finale, perché riserva un colpo di scena superlativo e lascia aperto uno spiraglio per un possibile seguito.
Sull’autore:
Stefano Tura, giornalista e scrittore bolognese, dal 2006 è inviato televisivo Rai a Londra. Ha iniziato la carriera come cronista di nera ed è stato poi inviato di guerra in ex-Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Sudan. Sulla guerra in Afghanistan ha scritto, nel 2001, Le caramelle di Super Osama, un diario sul conflitto nel Paese centro-asiatico. Come autore di gialli e noir, ha scritto Il killer delle ballerine, romanzo nel quale compaiono per la prima volta il giornalista Luca Rambaldi e l’ispettore Alvaro Gerace, Non spegnere la luce, Delitti per le feste (assieme a Maurizio Matrone) e Arriveranno i fiori del sangue con il quale è stato finalista nei premi Fedeli e Scerbanenco.
Massimo Minimo
(CARO GIORNALISTA STEFANO TURA NON CAPISCO ”PERCHE NELLE TUE NOTIZIE ”’DESCRIVI LONDRA COME UNA BELLA CITTA VEDO CHE FAI SEMPRE PUBBLICITA SU RAINEWS….COME VEDI DALLA STORIA POTRESTI…DESCRIVERE LA VERA’ REALTA DI LONDRA RAZZISTA CONTRO GLI ITALIANI….E EUROPEI..ECT..ECT…))
Questa e’ la storia di un cittadino Italiano di 52 anni residente a Londra più’ di 19 anni, dal 1997, gli e’ stata rifiutata l’assistenza sanitaria un servizio chiamato a Londra ESA-Employment and Support Allowance, un servizio per le persone che non possono lavorare per un periodo di malattia e al ritorno al lavoro.
Dopo poco di due mesi di attesa dal 10 Novembre 2015, che aspettava una risposta finale, dalla domanda di questo beneficio, e dopo aver spedito il modulo correttamente e tutta la documentazione , e prove di residenza dal 1997 fino al 2015, all’ufficio di Belfast Benefit Centre, Jobcentre Plus Plaza Building, 31-41 Chichester Street, BT1 4JD- una volta mandato il modulo, c’e stata un’altra richiesta dall’ufficio Belfast Benefit di far fare il test di residente abituale in Uk-”(Habitually Resident)- Right to reside and Habitual Residence Decision”, per passare questo tipo di test un Italiano residente a Londra deve essere residente nel Regno Unito da almeno 5 anni , per superare la prova test di residenza abituale in Uk.
Dopo alcuni giorni il 19 Dicembre 2015 ha ricevuto la lettera dal Department for work pensions, che spiegava , che non aveva passato il test di ”residenza abituale” dopo aver vissuto 19 anni nel Regno Unito , e non poteva avere nessuna assistenza sanitaria e doveva pagarsi tutte le sue spese medicinali, e visite mediche, nella lettera spiegava che , per avere la residenza abituale un cittadino straniero doveva restare nel Regno Unito più di 5 anni, come potete vedere nella lettera pubblicata in Inglese.
Come al solito la nuova legge Inglese del Ministro Cameron ” Razzista a modo suo” , infatti sta creando poverta e
alti tassi di criminalità tra la popolazione Inglese , da quando ha iniziato a tagliare benefici , nei quartieri poveri di Londra , tanti problemi di questo tipo , colpisce anche tutti gli Italiani , che sono residenti da anni in Uk, e ogni volta che un Italiano chiede un benificio, ci sono sempre problemi di questo tipo.
Ci sono tanti immigrati Italiani nel Regno Unito, e non parliamo di persone provenienti da altri continenti, ma dall’Unione Europea. Italiani inclusi, che in Uk, secondo stime non ufficiali, sono oltre 550mila. Ora però potrebbe arrivare una stretta per frenare il flusso oltre la Manica, il governo Inglese pensa infatti all’introduzione di ”misure razziste”, che permettano di non garantire il welfare ai cittadini di altri paesi europei per i primi 4 anni di residenza , e di rimpatriare chi è disoccupato da oltre sei mesi. E nel caso in cui queste proposte non fossero recepite da Bruxelles, non è nemmeno esclusa l’uscita dalla Ue. ”(Magari uscisse)”
Nella lettera inviata all’Italiano come potete vedere nella foto gli e’ stata negata la residenza abituale , e assistenza medica, dopo aver presentato tutte le prove di residenza dal 1997 al 2015, ora essendo pure malato dovra” trovarsi un lavoro per poter vivere, e tornare in Italia, sia per le visite e controlli, anche per affrontare una delicata operazione alla coleciste.
((QUESTA E’ STATA LA CARTOLINA DI NATALE DA PARTE DELL’UFFICIO PENSIONI…..))
Andy Pulcii’s photo.
Salve,
non siamo abituati a censurare commenti, ma la sua lettera aperta a Stefano Tura andrebbe pubblicata altrove. Noi non siamo responsabili di ciò che dice il signor Tura né di ciò che dice lei, e non vogliamo entrare nel merito della questione. Buone feste.