Titolo: La cosa marrone chiaro e altre storie dell’orrore
Autore: Fritz Leiber
Traduttore: Federico Cenci
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 266
Editore: Cliquot
Genere: Fantastico, Horror
Formato: ebook
Trama:
Sette racconti inediti in Italia e il romanzo breve che dà il titolo all’antologia, prima e più breve stesura del fondamentale Nostra signora delle tenebre, vincitore del World Fantasy Award 1978 come miglior romanzo e opera culmine della carriera letteraria di Fritz Leiber. La cosa marrone chiaro e altre storie dell’orrore ripercorre per intero la carriera artistica di uno dei più eclettici maestri del fantastico, dalle storie degli anni Quaranta di scienziati pazzi e uomini atomici uscite direttamente dalle pagine della mitica rivista Weird Tales, agli orrori più maturi ed elaborati dei decenni successivi, attraverso tutte le fasi artistiche dello scrittore come il periodo lovecraftiano e quello junghiano per concludere con l’esperienza postmoderna degli anni Settanta e Ottanta, e passando in rassegna i suoi temi più cari compreso quello che l’ha reso maggiormente famoso: l’incubo urbano delle oscure entità “paramentali” generate dagli umori mefitici delle megalopoli moderne.
(dal sito dell’editore)
Giudizio:
Ci sono case editrici che lavorano nell’ombra, delle quali neanche ti accorgi, finché non ci inciampi per caso. Case editrici come la Cliquot, che magari nascono in e per il digitale e che ti propongono opere che, altrimenti, potresti non aver mai avuto l’occasione di leggere.
E, diciamolo, ti saresti perso una gran bella lettura.
La cosa marrone chiaro e altre storie dell’orrore, di Fritz Leiber è una di queste cose che chiunque, anche coloro che non sono dei fanatici della letteratura di genere, farebbe bene a mettere nello scaffale dell’e-reader.
Si tratta di una raccolta mista: un piccolo romanzo, quello che dà il titolo alla raccolta, prima stesura di Nostra signora delle tenebre, al quale fanno da contorno sette racconti inediti in Italia; un breve saggio di Leiber stesso sul suo rapporto con Weird Tales e la bella introduzione di Federico Cenci, curatore della raccolta.
Il volume è una sorta di buffet digitale dell’opera complessiva di Leiber, con racconti che spaziano dall’orrore soprannaturale (La villa del ragno) a quello psicologico (Richmond, fine settembre, 1849 – Fantasie paurose – Il nero ha il suo fascino) a quello fantascientifico (Il Signor Bauer e gli atomi), senza trascurare due incursioni nel fantasy (Qualcuno urlò: strega! – Il demone del cofanetto).
Un buffet fatto di piccoli assaggi che in parte saziano la curiosità del lettore, e in parte ne stuzzicano l’appetito.
L’opera principale, La cosa marrone chiaro, è indubbiamente uno di quei volumi che ogni appassionato di weird dovrebbe aver letto almeno una volta nella sua vita. È l’opera nella quale fanno il loro ingresso nell’universo della letteratura del genere quelle entità maligne e inquietanti, dette paramentali, che si annidano negli anfratti delle megalopoli, nutrendosi dello squallore e della miseria dell’umanità che si ammassa e si accatasta in edifici che danno l’impressioni di essere moderne interpretazioni pro-vivo delle antiche catacombe.
Leiber è un maestro nel creare l’effetto sorpresa e la tensione narrativa: le apparizioni dei paramentali, creature che sappiamo di dover temere senza sapere in realtà perché, come una pianta velenosa che istintivamente sappiamo di non dover toccare, sono così ben scritte da materializzarsi sulla pagina e da suscitare nel lettore brividi di puro e piacevole terrore. Protagonista del romanzo è uno scrittore da poco vedovo e da pochissimo uscito dal baratro dell’alcolismo, e non si può non vedere in questo personaggio un alter ego di Leiber stesso. Ossessionato dalla lettura di un diario e di un testo esoterico trovati in un mercatino, si troverà vittima dell’emanazione oscura dell’orrore urbano.
Tema, questo dell’orrore che si cela nella confusione e nella mediocrità dei grandi agglomerati urbani, che riappare nel bel racconto Fantasie paurose. Un racconto originale sia per ambientazione, – la trama si svolge esclusivamente nell’albero condominiale di un palazzo -, che per la conclusione, assolutamente inaspettata. Anche in questo caso il protagonista è un uomo solo, vedovo da poco, che finisce per innamorarsi di una creatura che si aggira per il palazzo in cui abita e che solo lui sembra in grado di vedere. Fantasie paurose è un racconto a suo modo poetico, tra i migliori nella raccolta, assieme al dolente Richmond, fine settembre, 1849 che sfrutta l’impianto classico della letteratura dell’orrore per portarci al cospetto di uno dei più noti e amati degli scrittori del genere, in un periodo oscuro e terminale della sua esistenza.
Senza voler approfondire i singoli racconti presenti nell’ebook, tutti meritevoli di lettura, – anche il caotico e forse meno riuscito Il nero ha il suo fascino -, l’originalità delle trame e degli sviluppi, il linguaggio evocativo e poetico ma mai ridondante fanno di La cosa marrone chiaro un’opera da leggere e di Fritz Leiber un autore da ri-scoprire.
Sull’autore:
Fritz Reuter Leiber Jr nasce a Chicago nel 1910. Inizia la sua carriera di scrittore sul finire degli anni Trenta, pubblicando i suoi primi lavori nel circuito delle riviste pulp.
È in grado di elaborare un proprio personale stile e universo narrativo che spazia dall’orrore alla fantascienza senza disdegnare incursioni nel fantasy.
A Leiber si deve la creazione del genere “sword and sorcery”, per il quale conia anche il nome, con i sette libri di avventure che hanno per protagonisti Fafhrd e Gray Mouser.
È vincitore per ben cinque volte del Premio Hugo, e per due volte del Premio Nebula.
Nel 1977 dà alle stampe il suo romanzo più importante: Nostra signora delle tenebre.
Muore a San Francisco nel 1992.
Federica Leonardi