E’ finita venerdì scorso su Italia1 la prima serie di questo interessante telefilm con protagonista una ragazza tatuata e smemorata.
Il primo episodio era iniziato con il ritrovamento di un borsone abbondonato a Times Square. Dopo essersi avvicinati al bagaglio abbandonato, i poliziotti accorsi sulla scena col timore di trovare una bomba avevano visto emergere con grossa sorpresa dalla valigia una bella donna nuda e ricoperta da tatuaggi su tutto il corpo. La donna non ha nessun ricordo della sua identità e di come è finita lì; sulla schiena compare un nome, quello di Kurt Weller (Sullivan Stapleton), agente dell’Fbi, e questo primo tatuaggio la conduce nella sede dell’Fbi e dà l’inizio alle indagini.
In ogni puntata viene decifrato un tatuaggio che porta ad attività criminose e come un puzzle si svela un pezzettino del passato della Sconosciuta; inoltre ogni membro della squadra dell’Fbi ha qualche piccolo segreto che viene rivelato.
L’Fbi vede al comando il capo Mayfair (interpretato da Marianne Jean-Baptiste già vista in altre serie tv) con gli agenti Reed e Zapata che affiancano Weller nelle scene d’azione; dietro le quinte l’esperta informatica e di enigmi Patterson che ricorda Abby di Ncis e Garcia di Criminal Minds e lo psicologo Dr Borden.
Inoltre la sconosciuta, chiamata Jane Doe (Jaimie Alexander vista nei film su Thor), nome che viene attribuito ai soggetti ignoti di genere femminile, avrà man mano qualche flash del suo passato che pian piano le permetterà di sapere qualcosa della sua vita precedente il ritrovamento.
Azione e mistero pervadono il telefilm con i casi che accompagnano ogni puntata ma in cui ogni episodio svela qualcosa in più sui protagonisti e in particolare su Jane Doe. I protagonisti non sono proprio integerrimi, quindi non sempre si concorda con loro e con alcune decisioni che prendono. Solo Kurt Weller sembra essere irreprensibile ma anche lui rischia di perdere la lucidità in alcune scelte quando c’è di mezzo Jane (per un legame passato).
Un po’ diverso dai telefilm di genere, unica piccola pecca che ci poteva essere più interazione con lo spettatore per “giocare con lui” a risolvere i tatuaggi.
Come spesso capita in questo tipo di telefilm, l’ultima puntata della stagione chiarisce qualche punto ma lascia quasi più domande che risposte, con più di una situazione in bilico.
Marco Puggia