Tre epoche, tre popoli, tre storie. Monica Bartolini, messa da parte la sua naturale inclinazione al romanzo giallo, si cimenta con tre racconti storici: Aes Grave, che narra degli ultimi scontri tra Sanniti e Romani; Anno Domini 806, incentrato sulle vicende dei Gaelici e Autodafè, quasi un romanzo, dedicato alla lotta tra Maya e Spagnoli.
Anche questa raccolta di racconti non sfugge alla “regola”: le storie sono tanto diverse sia per lunghezza che per riuscita da dover essere analizzate singolarmente.
Aes Grave, pur essendo piacevole, è il meno riuscito dei tre. La narrazione è scorrevole e a tratti poetica, la scelta di dare maggiore spazio alle vicende private rende tutto più imprevedibile, ma allo stesso tempo alcuni dialoghi non mi hanno convinto e la storia è stata sviluppata in maniera troppo sintetica, sia per le esigenze dell’autrice che per quelle del racconto.
Anno Domini 806 è già più lungo e disteso del primo racconto. Le atmosfere scozzesi emergono piacevolmente e a tratti la storia assume un taglio epico. La scelta di muoversi continuamente tra più piani temporali, però, rende il racconto meno semplice da seguire.
Autodafè, quasi un romanzo breve, è decisamente il più interessante del trittico. L’autrice, da buona astrologa, dimostra un vero interesse per la civiltà Maya. La presenza di una sotto trama gialla e la maggiore lunghezza del testo hanno permesso alla scrittrice di muoversi in un campo in cui ha già prodotto belle storie (Le geometrie dell’animo omicida).
Ed è questo che auspico per il futuro: un solo romanzo, inquadrato in una cornice storica ben costruita, lungo quanto basta per permettere a questa autrice dai tempi distesi di costruire le sue fitte e appassionanti ragnatele gialle.
In sintesi, Persistenti tracce di antichi dolori è una raccolta di piacevole lettura, anche se non priva di qualche pecca.
P.S. La copertina di Niccolò Pizzorno è davvero meritevole. Dal vivo anche più che sul web.
Monica Bartolini è autrice di romanzi e racconti gialli. Interno 8 (Albatros-Il Filo editore, 2008) è stato il suo primo romanzo edito. Ha collezionato numerosi piazzamenti a concorsi di narrativa gialla, tra cui spiccano “Giallocarta”, “Carabinieri in Giallo 3″ (Tanti auguri, maresciallo! è stato pubblicato sul Giallo Mondadori n. 3009 a luglio del 2010) e “Gran Giallo a Castelbrando”. Con il racconto Cumino assassino ha vinto il Gran Giallo Città di Cattolica, nell’ambito della XXXVII edizione del MystFest. Successivamente, lo stesso racconto è stato pubblicato nel numero 3019 dei Gialli Mondadori del 2/12/2010. Nel maggio 2011 con il racconto Al comma 4 dell’art. 612-bis ha guadagnato la seconda posizione alla II edizione del Gran Giallo a Castelbrando e ad ottobre dello stesso anno ha vinto il Premio speciale per il racconto giallo Secondo grado nell’ambito della VIII edizione di Delitto d’Autore. E’ stata finalista al Premio Tedeschi 2011 con il romanzo Le geometrie dell’animo omicida, pubblicato nel 2013 da Scrittura & Scritture. Persistenti tracce di antichi dolori, pubblicato nel 2016 da I Buoni Cugini Editori, è il suo ultimo lavoro edito.
Aniello Troiano