Benvenuti in questa nuova rubrica. Come si evince dal titolo benaugurale, questo spazio sarà dedicato agli aspiranti autori. L’idea è quella di fornire qualche spunto utile a chi desidera mettersi alla prova ma non sa ancora bene come muoversi.
Eviterò qui di dilungarmi in tediosi sermoncini sull’importanza della lettura (ebbene sì: non si può scrivere se non si ama leggere) e sulla differenza che c’è tra scrivere correttamente in italiano ed essere un vero scrittore.
Diamo tutte queste chiacchiere per assodate e andiamo al punto.
Un primo passo obbligato per chi desidera scrivere è certamente quello di comprendere se si possiede davvero qualche talento.
Sì, perché anche se mamme e fidanzate impazziscono per le nostre poesie, e gli amici ci hanno detto mille volte che i nostri racconti danno i brividi (cosa che non sempre ha un’accezione positiva), per potersi dire talentuosi ci vuole qualche riscontro un po’ più obiettivo.
Tralasciando il caso di coloro che magari un libro l’hanno scritto già, e si sentono pronti per affrontare la giungla delle case editrici trattiamo oggi della fase precedente: “Voglio scrivere, ma non so se sarei capace di portare a termine un romanzo. Voglio scrivere, ma non riesco a dar corpo alla mia idea, non so come strutturare la storia” etc. etc.
Non è detto che farsi tutte queste paranoie sia per forza un male. Anzi. In rete, ad esempio, è pieno di tante e tali nefandezze, che farsi un pò di sana autocritica è certo un bene.
Ed è qui che arrivano i famigerati corsi di scrittura.
Corsi di tutti i tipi: in classe, individuali, di gruppo, on line, in “formato w.e.” (con gita annessa?), gratuiti – esistono blog, qualcuno anche ben fatto, che sdoganano addirittura dispense scaricabili – strutturati in uno o più corsi successivi.
Ecco allora 5 piccoli consigli da tenere a mente nella scelta del corso e qualche esempio interessante.
1 – DIFFIDARE DAL “TUTTO E SUBITO”
Premesso che il talento può essere affinato e che un buon corso può essere molto utile, consiglio di partire dalla considerazione che neanche il mondo è stato creato in un giorno!
Circolano in rete diverse offerte di corsi intensivi, strutturati su due giornate, di solito sabato e domenica, e con programmi molto densi. Ecco, se siete alle prime armi e non avete esperienze precedenti, questo tipo di corso non fa per voi: è impossibile imparare a scrivere in due giorni, sfido chiunque a dimostrare il contrario!
Ovviamente, non è detto che questi corsi siano inutili. A patto di non pretendere di diventare Umberto Eco in sole 48 ore (potrebbe essere un’idea molto carina per un romanzo di fantascienza, però!)
2 – TRA IL DIRE E IL FARE…
Nella scelta di un corso, consiglio inoltre di prestare molta attenzione al programma.
L’approccio nozionistico, ovvero legato al solo aspetto tecnico della scrittura, rischia di essere fuorviante e non del tutto utile.
Imparare le regole dello scrivere è certamente un prerequisito per qualsiasi aspirante scrittore.
Se scrivete “aldilà” invece che “al di là” (o viceversa) e non comprendete il grottesco equivoco in cui incorrete, è difficile sperare di andare molto lontano. Tuttavia, come dicevo, avere una scolarizzazione adeguata ed evitare mostruosità grammaticali non è tutto.
Anche il miglior purista della lingua italiana ha bisogno di apprendere e sviluppare gli aspetti emotivi e comunicativi che devono esserci dietro a una storia. A meno che non si ambisca a scrivere una specie di comunicato stampa, non basta conoscere le regole, occorre imparare a comunicare con il lettore.
Certo, conta molto anche la personalità dello scrittore, ma non è sempre detto. Esistono esempi illustri di capolavori scritti da personcine non proprio amabili. Si pensi allo stesso Salinger, mio grande e unico amore, che non era proprio un simpaticone. O a Céline… e se non sapete a cosa io mi riferisca, vi suggerisco un veloce giro su Wikipedia.
Se cercate un buon corso, leggete con attenzione il programma e cercatene uno che prevede anche l’approfondimento dei personaggi, il lavoro di ricerca (onde evitare, per esempio, di mettere un paio di Nike a un gladiatore romano) e soprattutto la comunicazione del messaggio. Non dimentichiamo mai che si scrive (o si dovrebbe scrivere) perché altri traggano piacere dalla lettura (per gli sfoghi personali o i dissidi interiori è preferibile rivolgersi a un esperto o a un enorme boccale di birra).
3 – CONFRONTIAMOCI
I corsi on line possono essere molto validi e, certamente, sono utili per chi non ha modo di frequentarli di persona. Come esperienza, però, non aggiungono molto alla consultazione di un buon manuale. Se si può scegliere è meglio prediligere quelli che prevedano almeno un’interazione (ad esempio l’invio di testi per la correzione) o meglio, ancora, i corsi de visu e in gruppo.
Ciò consente di conoscere altre persone e di confrontarsi con il lavoro e l’esperienza altrui.
Esistono corsi che prevedono esercizi da svolgere a casa o in classe, cui segue la discussione in aula, o anche esperienze che propongono, al termine del corso, la pubblicazione di un lavoro di gruppo. Scrivere con altri può essere un’esperienza importante, non solo per mettersi alla prova, ma anche per imparare qualcosa che non è possibile trovare in nessun libro di scrittura.
4 – DIFFIDIAMO DALLE OFFERTE 3X2
Il fatto che la scrittura sia un’espressione artistica non significa che non sia una cosa seria.
Nello scegliere il corso, non perdete di vista il fatto che state cercando qualcuno che vi insegni un’arte molto precisa e che vi aiuti ad affinare le vostre capacità. Non vi state iscrivendo a un corso di pilates per perdere peso prima della prova costume, perciò evitate le mega offerte a prezzi scontatissimi e cercate di trovare il corso più adatto alle vostre esigenze.
Diffidate dal 3×2: a volte, purtroppo, se costa meno, vale meno!
5 – MA LEGGERE, NO?
Infine, lasciatemi dire un’ovvietà: prima di un corso di scrittura, sarebbe opportuno farne uno di lettura. Lo so, lo so, è un’utopia: siamo un mondo di Protagonisti, nessuno vuol stare dietro le quinte. Eppure una buona cultura letteraria, aiuta tantissimo. Per esempio, consente di evitare brutte figure, come pensare di aver trovato l’idea del secolo per poi scoprire che Stephen King l’ha avuta prima di te (15 anni fa) e l’ha scritta come tu non la scriverai mai.
Ma tant’è…
Se proprio il corso di lettura non lo volete fare, attenzione a sceglierne uno di scrittura che non trascuri questo aspetto. Diffidare di chi non legge è sempre buona cosa!
Infine, vi voglio segnalare due realtà interessanti. Il corso tenuto dallo scrittore Gianluca Morozzi – Canto 31 (www.canto31.it), che si svolge in diverse sedi (Bologna, Modena, Forlì e Ferrara) e si articola su 4 livelli (corsi), tutti con un approccio pratico. L’ultimo corso si concentra sulla scrittura di un vero e proprio romanzo.
A Roma, si segnala il corso di scrittura creativa di EvArt Arte ed Eventi (progetto Nonameslab – http://www.nonameslab.it). Sono previsti un corso breve che si concretizza nella pubblicazione di un racconto sul sito dell’associazione e un corso “classico”, che prevede la redazione e la pubblicazione di un romanzo, i cui diritti saranno divisi equamente con i partecipanti. La peculiarità di questo corso sta proprio nell’idea del romanzo collettivo, ideato e scritto da un gruppo di più persone.
Ovviamente, sono solo due esempi. Ci sono moltissimi altri corsi validi e adatti alle esigenze di ciascuno.
Il primo passo è avere chiaro che cosa cercare! Spero di avervi dato qualche buon indizio!
Se avete partecipato a qualche buon corso e volete condividere l’esperienza, lasciateci pure un commento qui sotto. In questo modo potremo arricchire la nostra rubrica e offrire informazioni utili agli aspiranti scrittori.
Buona scrittura e alla prossima!
Annalisa De Stefano