Dalla B alla Z
Tutti amano un buon film: è un modo come un altro per rilassarsi, trascorrere del tempo di qualità da soli o in compagnia davanti a uno schermo e persino arricchire il proprio bagaglio culturale. Sì, tutti amano un buon film, con quel connubio equilibrato di una buona sceneggiatura, ottima regia ed effetti speciali (quando servono).
Ma se è vero che tutti amano un buon film, è anche vero che molte più persone amano i pessimi film, quelli riusciti davvero male ma che ma che partivano da buoni propositi. In fondo non è colpa di Reptilicus se i suoi sceneggiatori hanno fatto un pessimo lavoro!
Il satellite dell’amore
Dal 1988, Mystery Science Theater 3000 (abbreviato MST3K) offre a spettatori pigri un po’ di sano intrattenimento fantascientifico trash senza costringerli a scoprire da sé da dove iniziare le ricerche.
Creata da Joel Hodgson, presentatore e protagonista per cinque stagioni, la serie mostra le vicissitudini di un inserviente e inventore intrappolato come cavia umana in un satellite gestito da scienziati matti, il cui unico scopo è quello di propinare alla vittima orribili film fino a spezzarlo.
Per preservare la propria sanità, però, il soggetto costruirà dei robot che si sottoporranno con lui alla tortura (Tom Servo, Crow T. Robot, Gypsy e Cambot, che si occupa dei movimenti di camera) riuscendo a rendere il tutto più sopportabile grazie a commenti e battute su trama, personaggi, effetti speciali scadenti e quant’altro.
Il format
Il movie riffing (i commenti dei presentatori inseriti tra una battuta e l’altra dei film che vengono mostrati) unito a ciò che Hodgson amava chiamare Shadowrama, ossia la silhouette della platea visibile davanti allo schermo, erano espedienti non ancora diffusi che hanno riscosso più o meno successo tra un pubblico variegato.
E l’effetto silhouette? Le poltrone sono state create con della gommapiuma tinta di nero da posizionare davanti alla camera da presa, così come i robot compagni di viaggio del presentatore (che invece indossava abiti neri). Il film invece è trasmesso in compositing (ossia l’unione di elementi provenienti da fonti separate volte a creare l’illusione d’essere parte della stessa scena): lo schermo bianco contribuisce a creare l’effetto shadowrama mentre gli attori seguono sceneggiatura e trama del film su monitor più piccoli davanti a loro. Davvero ingegnoso, se si considera il decennio in cui la trasmissione è andata in onda per la prima volta.
Alcuni dei film non sono abbastanza lunghi da coprire l’intera durata dello show, per questa ragione sono stati inseriti video educativi e cortometraggi vari.
Il ritorno
MST3K ha cambiato diverse trasmittenti nel corso della sua lunga attività, da KTMA-TV a the Comedy Channel fino ad arrivare a Comedy Central e, più tardi, the Sci-Fi Channel.
Dall’aprile del 2017 su Netflix, grazie a una campagna fondi organizzata da Hodgson già a partire dal venticinquesimo anniversario della prima messa in onda dello show e che ha superato l’obiettivo iniziale nella prima settimana, sono disponibili 12 nuove puntate con un cast eccezionale: Jonah Ray nel ruolo di Jonah Heston, la nuova vittima dei terribili esperimenti condotti da Kinga Forrester e Frank (interpretati rispettivamente da Felicia Day e Patton Oswalt). Non mancano le partecipazioni straordinarie di attori del calibro di Neil Patrick Harris e Mark Hamill per quello che si presenta come un revival molto atteso dai più fedeli senza però far sentire tagliati fuori i nuovi arrivati.
Al momento si tratta di un contenuto distribuito solo in alcuni paesi anglofoni (USA, UK, Canada, Australia e Nuova Zelanda) ma non è detta l’ultima parola su un possibile arrivo anche in Italia.
Perché è vero che non c’è nulla di più bello di un buon film trash. A parte, forse, un buon commento con robot, esperimenti e il film trash definitivo in grado di conquistare il mondo!
Christine Amberpit