Si stava meglio è il primo libro del regista, sceneggiatore e conduttore radiofonico per Radio 2, Claudio Di Biagio, giovane ragazzo romano di 28 anni, diventato noto per la sua precedente carriera di youtuber, tramite il canale nonapritequestotubo. Da sempre Claudio ha mostrato il suo amore per il cinema, inizialmente attraverso parodie, sketch, poi trasformando il canale nel suo videodiario, dove, pubblicando recensioni, viaggi, interviste, ha permesso ai suoi fan di seguire la sua carriera, fino alla trasformazione della sua passione in un lavoro, e al conseguente abbandono di Youtube.
Questo libro, pensato per essere poi trasportato su pellicola, nasce da un’esigenza più intima dell’autore, dalla sua ossessione per la memoria. L’idea nasce durante uno dei pranzi a casa di Nonna Lea, dove, tra suoi mille racconti e il fumo della pasta “alla zozzona”, Claudio ha una illuminazione sull’importanza della memoria non solo come mezzo per ricordare, ma soprattutto come modo per rivivere quelle stesse emozioni passate. Per questo motivo decide di partire per un viaggio in macchina con sua nonna attraverso le strade di Roma, raccontando i pensieri della generazione degli over 70, la generazione dei ricordi, del “si stava meglio quando si stava peggio”, quella con cui la nostra sicuramente riesce a dialogare meglio e più serenamente rispetto ai genitori.
Per chi non ha mai seguito l’attività di youtuber dell’autore, nonna Lea, la conosciutissima nonna di Claudio e indiscussa protagonista delle puntate di e poi te lo magni, una serie di ricette romane spiegate da lei, nella sua cucina in modo esilarante, rappresenta la nonna di tutti. Verace, semplice, giocosa, si presta sempre a tutti gli scherzi, le battute e le scenette che il suo adorato nipote gli propone, ma al tempo stesso gli regala, e ai suoi followers, quella saggezza che nasce da chi la vita l’ha vissuta, e ha capito cos’è veramente importante.
I racconti di Nonna Lea si intrecciano con quelli di altre tre figure, attraverso la libera reinterpretazione delle loro interviste, in racconti che ci portano indietro nel tempo. La prima è quella di Anna Maria, giornalista, donna e personaggio battagliero, la seconda è quella di Giorgio, artista appassionato del suo lavoro, e infine la terza di Anna, una sportiva amante del mare.
L’idea è quella importante di mettere a confronto due generazioni che si parlano senza capirsi, riuscendo così a creare dialogo e comprensione, attraverso quella memoria che tanto hanno i nostri nonni, e tanto manca a noi giovani, che grazie a computer, social e telefonini siamo convinti di non aver più bisogno di ricordare, ma è attraverso la memoria che viviamo realmente ciò che ci accade, e non attraverso i cristalli liquidi o i led.
È proprio attraverso questo viaggio che Claudio ne compie uno anche introspettivo giungendo ad una rivelazione: la nostra generazione, spesso accusata di essere in crisi e senza entusiasmo, necessita per crescere di questo scambio di esperienze con le generazioni passate, di vivere ed emozionarsi viaggiando attraverso il tempo. Solo così possiamo combattere una vita altrimenti sterile e tornare con entusiasmo a credere nel futuro.
Chiara Iovino