Partiamo da un presupposto: quasi tutti gli scrittori (e per scrittori intendo chiunque abbia a che fare con il mezzo scritto per vivere – quindi anche copywriters et similia) che ho conosciuto sono personaggi con qualche biglia fuori posto, esistenzialmente parlando.
Molti di noi – la maggior parte forse – hanno necessità di uno scopo per muoversi.
L’assenza di un obiettivo porta all’ignavia, alla procrastinazione e all’immobilità in generale. È un difetto tanto più importante quanto la creatività e l’interiorità fanno parte di una persona, e si finisce così per avere dentro di sé incredibili storie che non si concretizzano a causa dell’incapacità di trasferire il pensiero nel mondo reale, di tramutare l’idea in azione.
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