Titolo: Anatomia di un incubo
Autore: James Carol
Editore: Giunti
Anno: 2014
Genere: Thriller
Pagine: 368
Formato: Cartaceo/elettronico
Trama:
Mentre su Londra si abbatte una violenta bufera di neve e tutti sono impegnati nei preparativi natalizi, un folle criminale rapisce le donne, le tortura per giorni, ma non le uccide: prova piacere nello spegnere in loro ogni scintilla di vita, prima di lasciarle andare. La polizia brancola nel buio e l’ispettore Hatcher sa che solo una persona è in grado di aiutali: Jefferson Winter, il miglior profiler americano. Figlio di uno spietato serial killer, Winter è ossessionato dal suo passato, che però gli ha regalato un intuito infallibile: nessuno come lui riesce a penetrare la psicologia delle menti criminali. Ma questo caso è diverso: perché mutilare una donna imprigionandola nel suo corpo per sempre, rendendola insensibile al mondo esterno e totalmente dipendente dagli altri? Un destino più atroce della morte. Le vittime aumentano e il maniaco è sempre più assetato: tra poco toccherà alla numero cinque e non c’è un attimo da perdere. Con l’aiuto dell’affascinante Sophie Templeton, la caccia all’uomo ha inizio…
Giudizio:
Negli ultimi tempi non sono riuscita a trovare un thriller che riuscisse a soddisfarmi completamente: talvolta mi sono imbattuta in storie dalle premesse interessanti che si sono inevitabilmente trasformate in banalità piene di descrizioni e conversazioni fin troppo false, personaggi con delle potenzialità che poi sono stati resi scialbi da background triti e ritriti.
Questo libro è la cosa più originale che abbia letto?
No. Fatta questa premessa, vorrei scendere nei dettagli.
Il caso affrontato dal profiler Jefferson Winter è un cliché del genere thriller, così come la storia familiare turbolenta che sta alla base della sua scelta di intraprendere la sua carriera. Tuttavia (e ci tengo a sottolinearlo), ciò che rende un thriller migliore di un altro non è tanto la risoluzione del caso, non si tratta di un giallo, quanto più invece lo svolgimento della vicenda.
Senza addentrarsi troppo nei particolari, ci sono dei momenti particolari in cui l’autore spinge il lettore a fare delle congetture; i veterani del genere si aspettano di leggere passaggi che ritiene obbligatori perché si possa andare avanti nell’indagine (come, per esempio, una trappola tesa al serial killer che consiste nell’inviare sotto copertura una giovane donna agente di polizia per costringerlo a commettere un passo falso). Bene, Carol prende in giro il lettore lasciando dire al suo protagonista “pensi che ti proporrò di indossare tacchi alti per incontrare il nostro uomo? Ma fammi il piacere!”; la sensazione che si prova è la stessa che proverebbe un ragazzino in età scolastica dopo aver sbagliato la risposta a una domanda talmente semplice da sembrar quasi banale e, al tempo stesso, spinge il lettore a volerne sapere di più: se sto sbagliando come hai intenzione di andare avanti? Jefferson Winter fa spesso una domanda simile a chiunque si trovi accanto a lui perché, pur essendo un personaggio non troppo gradevole, talvolta eccessivo, sprona i colleghi a tentare di giungere a conclusioni che siano quanto più possibile vicine alla realtà, dando così la possibilità di analizzare più punti di vista e ipotesi in brevi lassi di tempo.
La narrazione è in prima persona, molto scorrevole, poco didascalica ma abbastanza esplicativa. Nessun poliziotto fa domande su come svolgere il proprio lavoro né Winter si lascia andare a monotoni soliloqui sulle specifiche della carriera di profiler. Le spiegazioni arrivano in maniera naturale, quasi non te ne accorgi; assimili informazioni che vengono immagazzinate e passi alla pagina successiva.
Credo finora di aver dato solo a La chimica della morte di Simon Beckett un 5/5 tanto entusiasticamente, e sono felice di riconfermarlo per questo libro.
Sull’autore:
James Carol, nato in Scozia nel 1969, vive da anni in Inghilterra, nell’Hertfordshire, con la moglie e i figli. Ha lavorato come giornalista per varie testate. Musicista di talento, suona la chitarra e compone. Quando non scrive passa il tempo addestrando i cavalli. Anatomia di un incubo è il primo romanzo di una serie che ha per protagonista il geniale profiler Jefferson Winter. I diritti del libro sono stati venduti in 5 paesi e dal romanzo sarà tratta una serie televisiva.
Christine Amberpit