Qualcuno dice che l’adolescenza sia il periodo più “emotivamente difficile” della vita. A dirlo, spesso, sono proprio gli adolescenti. Crescendo ci si accorge che moltissimi “problemi insormontabili” a quindici anni, diventano bazzecole a venti. Ma questo è piuttosto normale.
I problemi sono altri. Elenchiamoli:
– Hai in mente un personaggio.
– Hai un’ottima idea per lui, ma proprio di quelle che dammi il cinque fratello, di meglio non potevi pensare.
Attenzione, qua arriva il bello. Il punto clou:
– Il personaggio in questione è un adolescente.
Ottimo. Bravo, novantadue minuti di applausi per te, Sonny Jim: ti stai per imbarcare in una bella situazione di schifo. Sai quanto è difficile parlare di adolescenza quando adolescente non lo sei più?
Solo a pensarci ti torna l’acne, immagino. Tipico. Siamo già a buon punto, però.
Vuoi qualche consiglio, giusto un paio, per rendere più credibile il tuo teenager?
Proviamoci. In quattro punti.
1. Aspetto fisico
“Mary Lou aveva lunghi capelli, li portava intrecciati attorno al capo in una complicata acconciatura alta che ogni tanto Maria Antonietta, Madre di Jean-Claude e la Tour Eiffel arrivavano a farle i complimenti. Aveva occhi splendenti color blu giallogrigioverdi e lentiggini che non alteravano il suo splendido incarnato. Era depressa perché si sentiva brutta.”
Va bene. Le prime due frasi, quelle che descrivono la nostra Mary Lou, non hanno alcun collegamento logico con quella dopo. Mary Lou è una ragazza bellissima -> di fatto, dalla descrizione fornitaci, non sembra avere nemmeno un difetto fisico -> si sente brutta.
Se la vostra teenager è insicura riguardo al suo aspetto fisico e si sente imperfetta, c’è solo una cosa che potete fare: darle una ragione per sentirsi così.
Se c’è una cosa che tutti sappiamo è: difficilmente gli adolescenti sono soddisfatti del loro aspetto fisico. Ma se descrivete una ragazza bella e non un brutto anatroccolo, difficilmente a “primo impatto” il lettore proverà simpatia per lei.
Dotate Mary Lou di un paio di occhiali fondi, oppure di un apparecchio per i denti di cui si vergogna. Fatele venire qualche brufolo o soffrire qualche chilo in più. Non deve essere nulla di esagerato (a parte per casi particolari che determinano un problema psicofisico del vostro personaggio, ma lì la questione è parecchio più complessa): l’adolescenza è fatta di patemi d’animo, ma l’irreale non piace a nessuno e certo non rende simpatico il vostro personaggio.
Questo è un consiglio che vale sempre: nessuno di noi è perfetto, nemmeno i “bellissimi” del cinema e dello spettacolo. Tutti abbiamo almeno un piccolo difetto. I personaggi “senza macchia”, siano esse fisiche o nel background, non sono credibili.
2. Parla della famiglia
Una cosa è certa: non puoi descrivere tutto ciò che sta intorno al tuo personaggio senza parlare del contesto familiare, che è sempre importante ma, se il nostro “centro” è un adolescente, è addirittura fondamentale. I genitori, la casa, la famiglia, eventuali fratelli o sorelle o figure di spicco (la nonna, lo zio, la madrina): dobbiamo concentrarci su di loro tanto quanto sull’adolescente stesso. Perché il “nido” da cui il ragazzo si appresta a uscire è proprio la casa. Dunque, per capire lui, è necessario conoscere il posto dov’è nato e dove sta crescendo, con tutti coloro che ne fanno parte.
Non puoi capire un adolescente e tutte le sue scelte se non cerchi di capire anche i suoi genitori.
Serve cura, dunque, nel determinare il carattere, i rapporti e le caratteristiche del “nido” e di tutti i suoi occupanti. Il pressappochismo nel descrivere la famiglia di appartenenza può essere accettato in determinati ambiti: ma non se il nostro personaggio/protagonista è un adolescente.
3. Gioca con gli stereotipi
Ricordi i nostri compagni di scuola? Ne avevamo di tutti i tipi, in pacchetti diversi: c’erano i nerd, gli esclusi, i festaioli, i vip della classe, i secchioni, i dark. Più che mai da adolescenti si cerca di aggregarsi a dei gruppi sociali e si “prendono in prestito” determinati comportamenti tipici di questi, qualche volta fingendo un interesse che in realtà non c’è, qualche altra perché “fa figo” apparire in un modo.
Diversamente dal mondo degli adulti, quello degli adolescenti può giocare con questi stereotipi: ogni adolescente lo è.
Considerato che un’altra parte importantissima per descrivere la vita dell’adolescente in questione è proprio la scuola, descrivetela bene. Date un genere, etichettate ogni ragazzo della classe. Fatelo appartenere a un gruppo sociale in particolare e rendetelo realistico.
Descrivete con cura il gruppo di amici di cui il vostro adolescente fa parte. Anche quello, come la famiglia, è lo specchio interiore ed esteriore del vostro personaggio: il modo in cui si veste, il modo in cui si comporta. Tutto dipende anche e soprattutto dai suoi amici.
Fatelo parlare non solo attraverso i suoi pensieri, ma anche e soprattutto attraverso i ragazzi con cui si ritrova ogni pomeriggio, quelli con cui esce il sabato sera. Quelli che ama e quelli che, invece odia.
4. Non temere di farlo sbagliare
Tutti sbagliano, è umano. Gli adolescenti sbagliano il doppio. Goffi, impacciati, troppo timidi, sempre pronti a darsi la colpa e/o darla a tutto il resto del mondo (genitori in primis): sono vittime perfette, pronte a prendersi la colpa e darla agli altri.
Dunque, non abbiate paura di farli sbagliare. Un adolescente perfetto non esiste, e sinceramente leggere di un sedicenne che non erra mai mi incuterebbe timore. Generalmente i romanzi che trattano di adolescenza preludono a un insegnamento: i personaggi imparano determinate cose e poi sono pronti a diventare adulti. Se non diamo loro occasione di sbagliare, cosa dovrebbero mai imparare?
Fate loro commettere errori. Anche un solo errore, che a vent’anni sembrerebbe una stupidata facilmente risolvibile. Per lui però è una trappola terribile, in cui sprofondare. Il punto di vista cambiare: quello di un adolescente è diverso da quello di un adulto. E allora non abbiate paura, fatevi sotto. Senza errori e senza problemi non si cresce.
Vuoi ispirarti? Qualche consiglio con:
– Skins (Serie tv, 2007-2013)
– Riverdale (Serie tv, 2016-in corso)
– Giovani Streghe [The Craft] (1996)
– Caterina va in città (2003)
– Il Giardino delle Vergini Suicide [Virgin Suicides] (1999)
– Schegge di follia [Heathers] (1989)
– Paranoid Park (2007)
– 10 cose che odio di te (1999)
– Correndo con le forbici in mano [Running with Scissors] (2006)
– Massacro al Central College [Sexy Jeans] (1976)
– XXY (2007)
– Canis Canem Edit [Bully] (Videogioco, 2006)
– Cuori di Mostro [Monsterhearts] (Gioco di ruolo, 2012)
Chiara Listo