Viviamo un periodo storico frenetico, dove non c’è tempo per leggere, conoscere e approfondire anche solo le notizie che si susseguono giorno dopo giorno. In un contesto simile, le notizie false, altisonanti e ingigantite trovano terreno fertile, dove nessuno si preoccupa di verificare perlomeno il titolo di quanto letto. La mancanza di senso critico ci impedisce di discernere tra la verità attesa e quella oggettiva, oggi che gli strumenti sono a disposizione di tutti, a portata di pochi battiti di tastiera. Ma questa verità agli occhi di tutti non è una novità. Da sempre ciò che è suggestivo ha impressionato il genere umano, indipendentemente da quanta verità ci fosse dietro le storie narrate. Dietro quelle storie, i miti e le leggende che in passato hanno viaggiato di bocca in bocca, come ora si condividono di post in post, se non la verità oggettiva, sicuramente si celavano le idee dei pensatori dell’epoca. Lo studio di quanto accaduto in passato è utile a comprendere quanto accade al giorno d’oggi. Tale attività è però enormemente complessa e faticosa: è necessario analizzare non sono i fatti in chiave oggettiva, ma soprattutto le fonti nella loro interezza, e contestualizzandole in base alla provenienza e all’autore. Una mole di lavoro simile scoraggerebbe chiunque.
C’è un autore che su tutti ha fatto di queste ricerche il suo fiore all’occhiello, e attraverso Storie delle terre e dei luoghi leggendari Umberto Eco non racconta esclusivamente quelle storie, ma la nostra storia, dei nostri avi, di credenze popolari, ma anche di saggi e intellettuali di epoche passate, un percorso attraverso la conoscenza umana, attraverso lo spazio e il tempo, il tutto con la precisione chirurgica e la semplicità del suo tratto.
Il libro è un insieme di saggi che trattano da Atlantide a l’Eldorado, passando per la Terra Piatta e il Giardino dell’Eden, tutti completi di una esaustiva bibliografia e da un’antologia di brani tratti dalle fonti citate. È proprio l’analisi di tali fonti a disegnare un quadro del nostro passato, alternando momenti di stupore, su quanto alcuni studiosi dell’epoca fossero avanti rispetto al loro tempo, a momenti ironici sulla fantasia che veniva utilizzata per colmare le lacune di informazioni.
La mole di informazioni, trattata sempre con facilità di comprensione per il lettore, è incorniciata dalle splendide immagini di mappe, dipinti, raffigurazioni storiche di questi luoghi leggendari, ricostruzioni dei luoghi e delle creature mitologiche che le abitavano.
Eco non cerca mai una verità nascosta, non insegue il mito rintracciando delle conferme alle fantasie dell’epoca, piuttosto indaga sull’origine del mito in quanto storia narrata, rappresentazione della cultura e della società passata. Tale operazione ci consegna un viaggio fantastico, unico nel suo genere, in terre magnifiche viste attraverso gli occhi dei nostri predecessori, e al tempo stesso facendoci riflettere su cosa significa trovare la verità.
Chiara Iovino